Nel complesso settore del marketing operativo e della distribuzione, i concetti di sell in, sell out e sell through sono fondamentali per la misurazione e il miglioramento delle performance di vendita. Comprendere tali dinamiche permette di gestire al meglio scorte, forecast, magazzino e distribuzione, aumentando i ricavi. 

Scopriamo cosa sono sell in e sell out e come sviluppare strategie di successo per potenziare le vendite. 

Definizione di sell-in 

Il termine sell in indica le quantità di prodotto vendute dal produttore al distributore o punto vendita. Questo indicatore misura quanto il brand riesce a inserire i propri prodotti all’interno della catena di distribuzione. Le strategie di sell in sono fondamentali in quanto rappresentano la fase in cui il produttore “piazza” la merce sul mercato. 

Definizione di sell-out 

Il sell out indica la quantità di prodotto rivenduto al consumatore finale, ovvero le unità acquistate dal cliente direttamente in negozio o tramite altri canali di vendita. Questo dato è il più concreto e diretto per la valutazione dell’impatto reale del brand sul mercato e della sua capacità di trasformare la disponibilità del prodotto in scelta di acquisto. 

Perché i dati di sell-in e sell-out sono indicatori fondamentali di successo

Misurare e monitorare correttamente i dati sell in e sell out è fondamentale per ottimizzare la gestione commerciale e operativa di un’azienda. Questi indicatori offrono informazioni complementari che consentono di prendere decisioni più precise e strategiche, misurando l’efficienza della supply chain, la soddisfazione del cliente e la performance finanziaria complessiva. 

I dati sell in e sell out sono fondamentali per tre macro-aree: 

  • Supply chain e forecast. Il sell in permette di pianificare con maggiore precisione la logistica e il magazzino, garantendo una distribuzione più efficiente. Il sell out fornisce dati utili riguardo la domanda reale del mercato, contribuendo a evitare scorte eccessive o rotture di stock; 
  • KPI essenziali. Combinando i dati di sell in e sell out è possibile valutare indicatori chiave come l’inventory turnover, la rotazione delle scorte e la forecast accuracy, prevenendo sprechi e problemi con il capitale;
  • Performance finanziaria. Il sell out riflette i ricavi diretti legati alle vendite al consumatore, mentre il sell in rappresenta l’investimento per la distribuzione dei prodotti sul mercato. Indicatori utili per monitorare la salute economica dell’azienda. 

Sell-through: formula e significato 

Il sell throurg misura la percentuale di merce effettivamente venduta rispetto a quella ricevuta dal distributore o punto vendita in un determinato periodo di tempo. La formula per calcolare il sell through è: 

Sell-through (%) = (Prodotti venduti ÷ Prodotti consegnati) × 100

Questo indicatore riflette la velocità di rotazione delle scorte. Un valore pari o superiore al 75-80% indica una gestione efficiente e ottime performance di vendita. Monitorare questo dato è essenziale per comprendere l’andamento delle vendite e per ottimizzare le strategie di assortimento e magazzino. 

Differenze tra sell-in, sell-out e sell-through 

Sell in, sell out e sell though sono tre indicatori diversi ma strettamente collegati: analizziamo le loro differenze nella seguente tabella. 

IndicatoreCosa misuraA cosa serve
Sell in Vendite dal produttore al distributore o punto venditaPianificare produzione, logistica e gestione scorte
Sell outVendite dal punto vendita al consumatore finaleMisurare il reale successo commerciale e la domanda di mercato
Sell throughPercentuale di prodotti venduti rispetto a quelli ricevutiValutare l’efficienza delle vendite e ottimizzare stock e promozione

KPI e strumenti di monitoraggio utili

La gestione di alcuni KPI permette di mantenere il controllo sulle scorte, di migliorare la pianificazione e ottimizzare le vendite. Tra gli indicatori chiave di performance più importanti troviamo: 

  • Inventory turnover. Indicata quante volte le scorte, in un determinato periodo, vengono vendute e rinnovate. Trattasi del rapporto tra costo delle merci vendute (COGS) e media delle scorte. Un valore alto indica una buona rotazione delle merci e una gestione efficiente del magazzino; 
  • Days Sales of Inventory (DSI). Misura il numero medio di giorni in cui le scorte rimangono ferme in magazzino prima di essere vendute. Un valore basso indica una gestione dinamica delle scorte, con meno capitale immobilizzato;
  • Forecast accuracy. Valuta la precisione delle previsioni di vendita rispetto ai dati reali. Migliorare questa accuratezza permette di pianificare meglio la produzione e la distribuzione, evitando sia surplus che carenze di prodotto.

Altri KPI rilevanti da monitorare includono il Perfect Order Rate (ovvero la percentuale di ordini completati senza errori), l’OTIF (On Time In Full, ovvero consegne puntuali e complete), la Stock Rotation (rotazione delle scorte) e il Carrying Cost (costo di mantenimento del magazzino).

Per monitorare efficacemente questi KPI è possibile utilizzare strumenti avanzati tra cui le Dashboard di Business Intelligence (BI), ovvero piattaforme che offrono visibilità in tempo reale su tutti gli indicatori, o i Sistemi S&OP (Sales and Operations Planning) e VMI (Vendor Managed Inventory), soluzioni che integrano forecast, produzione e distribuzione per sincronizzare tutte le attività e migliorare la gestione delle scorte e delle vendite.

Strategie per migliorare sell-in e sell-out 

Strategie per migliorare sell-in e sell-out : immagine illustrativa

Ottimizzare sell in e sell out permette di aumentare il sell through, migliorando le performance commerciali dell’azienda. Tra le strategie per migliorare il sell in troviamo: 

  • Previsioni di vendita accurate, utilizzando analisi predittive basate su dati storici, trend, stagionalità e KPI per pianificare le forniture ed evitare stock-out o surplus; 
  • Gestione del rischio per il rivenditore, valutando accordi di rientro dell’invenduto per incentivare l’acquisto da parte dei distributori;
  • Supporto degli agenti di vendita, che aiutano a trasmettere valore e rassicurare i buyer nella fase di ordine;
  • Trade marketing e assortimento strategico, che permettono di posizionare in modo intelligente i prodotti a scaffale, selezionando gli SKU (Stock Keeping Unit) più performanti. 

Tra le strategie per migliorare il sell out, invece, troviamo: 

  • Promozioni mirate e pricing dinamico. Le campagne su prodotti a bassa rotazione consentono di liberare stock. Le tecniche di cross e up selling aumentano lo scontrino medio, valorizzando il pricing ma senza intaccare i margini; 
  • Ottimizzazione dell’assortimento in store. La gamma di prodotti deve essere adattata sulla base dei dati di vendita, delle preferenze del target locale e delle performance delle referenze; 
  • Campagne pubblicitarie integrate. Una comunicazione combinata offline e online attira i clienti in negozio, guidandoli all’acquisto;
  • Presenza di personale qualificato. Promoter, hostess e steward interagiscono in modo diretto con il cliente, informandolo, convincendolo e aumentando il tasso di conversione. 

Queste strategie possono risultare effettivamente efficaci se supportate da una supply chain integrata e dal monitoraggio dei KPI in tempo reale. Ciò permette di intervenire tempestivamente con riordini, riorganizzazione dei prezzi o campagne di promozione mirate. 

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